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Sanremo Gay?
Di Alex (del 20/01/2008 @ 19:08:56, in società, linkato 604 volte)

Stavo pensando a quanto ci piace Sanremo, non il santo, non la città, ma il Festival. Ci piace perché è una baracconata, perché stonano, perché si presentano ciurmati da paura, per questo e quest'altro...
Ma mi stavo chiedendo quanto fossse o meno friendly Sanremo.
Mi spiego: lo è come "baracconata", ma non nei contenuti.
Mi è tornato in mente un cantante, che cantante in realtà non era. Era un comico (?), un ospite fisso del Costanzo show: Federico Salvatore.
Qualcuno se lo ricorda?
Altro moro con i capelli lunghi, di Napoli o comunque campano.
Grande successo di pubblico la sera da Costanzo, cantava e parlava e piaceva.
Poi la partecipazione a Sanremo, tutti si aspettano un pezzo leggero, sanremese ed invece lui sorprende tutti con un pezzo dal titolo "SULLA PORTA", la canzone è tutto fuorché leggera.
Il testo parlava di un ragazzo che fa coming-out con la madre e decide di andarsene da casa per stare con il suo lui. "Ovviamente" lei lo caccia di casa...

Ecco il testo integrale:

Artista: Federico Salvatore

Titolo: Sulla Porta

Autori: Salvatore - Bigazzi - Dati
Edizione: Sanremo 1996


Mamma son qui con le valigie sulla porta
E in macchina c'è un uomo che mi sta ad aspettare
La verità lo so ti lascerà sconvolta
Quell'uomo è il mio primo vero amore
Con lui mi sento libero e felice
Vivremo insieme abbiamo già una casa
Non sono più un bambino mamma abbassa quella voce
Smetti di fare la vittima indifesa
Perché così hai perduto anche tuo marito
Quel povero leone che scappò come un coniglio
Davanti al mostro del tuo amore arrugginito
E ti lasciò in ostaggio questo figlio
Mamma son qui con le valigie sulla porta
Con tutti i dubbi e tutti i miei casini
Però mi sento forte e per la prima volta
Io me ne frego degli orecchi dei vicini
Sulla porta, sulla porta, quante volte mi hai fermato sulla porta
Con quei falsi crepacuore che sparivano all'arrivo del dottore
Mamma nella mia stanza ho messo a posto tutto
Le chiavi le ho lasciate lì sulla credenza
Mi mancherà il sorriso del tuo caffè a letto
Quel nostro paradiso dell'infanzia
Quando il mio desiderio era di piacerti
E allora col rossetto e con il tuo ventaglio
In bagno mi truccavo per assomigliarti
Ero orgoglioso di essere tuo figlio
Ma un maledetto pomeriggio dell'adolescenza
Studiavo insieme a un ragazzo e per la timidezza
Sentivo dentro un misto di piacere e sofferenza
E mi scappò sulla sua gamba una carezza
Oh mamma son stato troppo tempo qui su questa porta
All'ombra dei colori della tua sottana
A letto con le donne ci son stato ma ogni volta
Tornavo al mio segreto come un lupo nella tana
Sulla porta, sulla porta, tu sapevi e mi fermavi sulla porta
E chiudevi le mie dita e i miei sogni sulla porta della vita
Mamma son qui su questa porta dell'ipocrisia
Con il mio posto fisso e una carriera promettente
Come un perfetto esempio della media borghesia
Che non può avere scandalosi sentimenti
Oh mamma non capisci com'è falsa la morale
La maschera di fango bagnata nell'argento
Sono un diverso mamma, un omosessuale
E questo tu lo prendi come un tradimento
Sulla porta, sulla porta, io vorrei che tu sapessi perdonare
Una volta, una volta, non buttare sulle mie ferite il sale
Come adesso sulla porta che mi dici vai per te io sono morta
Sono morta, sono morta, e mi sbatti sulla faccia questa porta.

Canzone anche bella, uno shock per Sanremo '96.

E poi? E poi Federico Salvatore SCOMPARE...

Non se ne sa più nulla... Non vi pare strano?

A me sì...

RETTIFICA: In effetti canta ancora... ma a quanto pare "qualcosa" lo oscura...

La biografia da Wikipedia, QUI.