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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Alex (del 12/04/2008 @ 18:33:14, in Famiglia, linkato 961 volte)

Lo so, di primo acchito il titolo di questo post non ha senso, ma lo ha per me e per chi mi conosce.

Tre giorni fa perché, perché... perché è da settimante che penso a questo post a quella data, il 9 aprile, a quello che volevo scrivere, a ciò che significa per me e poi, e poi la vita, la vita che accade il lavoro i viaggi il casino e... e succede che ti ritrovi il 12, al telefono con tuo fratello e che ti racconta che tre giorni prima, il 9 appunto, a lavoro, mentre salvava un progetto sul computer, vedeva la data, capiva e... iniziava a piangere...

Mi sono sentito triste ma finalmente ho capito cosa fosse quell'aura oscura che mi avvolgeva da qualche giorno, quello strano mal di testa che ho avuto, guarda caso, propio il 9...

Dodici anni fa, proprio dodici anni fa, quel maledetto 9 aprile 1996 accadeva quello che per me è stato uno degli avvenimenti più devastanti in assoluto.

E' il giorno della morte di mia Zia, Zia Grazia (si chiamava Maria Grazia ma lei, e tanto meno io, gradiva quel nome "aggiunto"). Lei, "ufficialmente" era la sorella minore di mio padre ma in realtà era molto, molto di più. Aveva un rapporto speciale con tutti noi, era l'amica del cuore di mia madre, la sorellina di mio padre, la zia "giovane" e dinamica mia e di mio fratello.

Una persona al quale poi, mi sono accorto di somigliare molto in tante cose. Era la mia confidente ed il mio rammarico più grande è stato quello di non aver fatto in tempo a dirle tutto di me, chi ero veramente. Mi è sempre dispiaciuto tantissimo di non averle potuto presentare Massimo, si sarebbero sicuramente piaciuti.

E forse, dico forse, se le avessi aperto il cuore e le avessi raccontato tutto di me, lei avrebbe fatto lo stesso con me e mi avrebbe reso partecipe dei suoi segreti, di quello che abbiamo poi saputo solo dopo.

Ricordo ancora oggi quella sera come se fosse ieri, ricordo lo stordimento quando, tornando a casa, avevo saputo dell'ischemia cerebrale, la speranza e la voglia di fare quando siamo andati io e mio fratello all'ospedale, il viso tesissimo di mio Zio quando, uscendo da terapia intensiva ci ha detto due parole: è morta.

A quel punto dentro di me si è spezzato qualcosa, il mio equilibrio precario, e sono caduto nella più cieca disperazione, sono letteralmente imploso, mi ricordo solo di me, seduto sul prato dell'aiuola di fronte all'ospedale mentre piango ed urlo disperato, mentre cerco di sentire la vita dell'erba sotto di me per scacciare quel senso di morte che mi attanagliava.

Ricordo la mia amica Rosaria che era arrivata di corsa e che mi aveva letteralmente raccattato dall'aiuola e cercava di consolarmi sapendo che non era semplicemente possibile...

Fu una notte terribile, seguita da giorni ovattati, quasi in catalessi, non ho più pianto, ho aiutato il più possibile per le pratiche, per i funerali, per la cremazione e la sepoltura.
Sempre perfetto, non una lacrima, ma dentro vuoto...

Poi la Supernova: è incredibile ma è come quando muore una stella brillante e massiccia, dopo l'implosione c'è l'esplosione, dopo la morte arriva la rinascita e la vita.

La morte della Zia Grazia aveva acceso in me una nuova consapevolezza, che non potevo sprecare la mia vita pensando ai se ed ai ma, a limitarmi a fare congetture, seghe mentali inutili.

Mi resi conto che il dolore che provavo, la caduta dei capelli, il vuoto, erano tutti segnali del mio essere che gridava per vivere vivere pienamente, che niente è per sempre e che se non ti vivi per quello che sei, avrai solo rimpianti un giorno, sempre se non muori prima...

E allora? E allora VITA!!! Ho deciso di essere quello che sono di lanciarmi nella vita, nel lavoro, in tutto. Ho cambiato modo di vedere il mondo, ho capito che i problemi che ti si presentano sono sempre e comunque niente rispetto alla tua esistenza.

Ho capito che la vita è un fiume che tutti noi non abbiamo tempo di incattivirci gli uni con gli altri, di tentare di influenzare gli altri, di chiudere noi e gli altri in gabbie, stereotipi, giudizi. Siamo tutti diversi e meno male che è così, il rispetto è l'unica cosa che conta, tutto il resto è conseguenza.

E questo è l'insegnamento che Zia Grazia mi ha lasciato, lei non ha mai giudicato nessuno e questo è quello che voglio io, non giudicare e non essere giudicato.

La vita è troppo breve per viverla contro gli altri.

Una sola consolazione mi rimane: lei ha donato gli organi e quindi molte persone vivono grazie a lei, spero solo che stiano tutti bene...

Spero che un giorno ricomincerò a pensare a lei attraverso tutti i momenti felici passati insieme e non più a quelli che non ho potuto avere...

Zia Grazia, mi manchi... immensamente.

 
Di Alex (del 06/04/2008 @ 21:41:43, in Famiglia, linkato 655 volte)
Vi presento Bandito il gatto di mio fratello e mia cognata, è un gatto marchigiano... si vede?


Non è un amore?
 
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